MS 39 è un dispositivo in grado di analizzare l’intero segmento anteriore dell’occhio. Presenta al suo interno diversi sistemi: Scheimplug, disco di Placido, OCT del segmento anteriore.
I campi di applicazione dello strumento diventano quindi molteplici, dalla diagnostica avanzata del segmento anteriore, per la chirurgia refrattiva mediante laser ad eccimeri e laser a femto secondi, all’impianto di IOL intraoculari, fino all’inserimento di anellini intrastromali per alcune forme di cheratocono.
Trascrizione video:
Zeus, due tecnologie: topografo e OCT. Queste due tecnologie ci permettono di avere informazioni di alta qualità sulla cornea e informazioni topografiche; il terzo elemento è la pupillografia, nelle quattro condizioni che sono: scotopica, fotopica, mesopica e dinamica.
OCT Zeus ha fra le sue caratteristiche l’acquisizione, che è un aspetto fondamentale, dove noi abbiamo tolto un po’ di automatismi per lasciare all’operatore o al clinico l’ambito di analisi, perché avrà in diretta le immagini e le informazioni che lui potrà valutare in questa fase; quindi l’acquisizione è una delle prerogative e il placido, unito alla tecnologia OCT e alla mappa epiteliale, sono i tre fondamenti che lo contraddistinguono sul mercato.
Con un doppio clic del mouse processo l’immagine; anche questa è una fase di controllo, quindi mi assicuro che i bordi siano ben definiti e che l’immagine possa essere qualitativa. A questo punto l’immagine è processata e analizzo le rappresentazioni grafiche che il software mi fornisce.
Seleziono, in questo caso, l’esame che vado a effettuare, che sarà su un meridiano solo e avrà la possibilità di avere 16 mm di analisi; quindi clicco e lo strumento si predispone per acquisire a 16 mm, appunto, su un meridiano unico, che posso però selezionare, dunque posso scegliere io il meridiano che mi interessa.
A questo punto la paziente è posizionata sempre correttamente e si va a cercare di nuovo l’occhio; non sarà più vincolante l’idea di avere il placido, perché quest’ultimo diventerà l’immagine di secondo piano; in primo piano ci sarà l’OCT, cioè l’immagine sul meridiano che stiamo utilizzando, di 16 mm, dove l’analisi sarà effettuata sia sulla struttura corneale che sull’angolo iridocorneale e che avremo in evidenza nella sua totalità.
L’ultima delle tre acquisizioni è la pupillografia: anche questa rimane sovrapponibile agli altri strumenti che il CSO produce e ha la possibilità di avere quattro condizioni di analisi, cioè scotopica, mesopica, fotopica e dinamica.
Il paziente si posiziona davanti allo strumento e si centra l’immagine all’interno dell’asse di sguardo; questa è una fase importante e la pupilla non sarà il centro ma il centraggio viene fatto sull’asse di sguardo. Quel puntino che vedete è l’asse di sguardo di Manuela, che ci permette di avere indicazioni su dov’è in questo caso; si preme il pulsante e si acquisisce.
Per ultimo invece che cosa succede? Avrò una condizione fotopica perché il placido è acceso, c’è una luminosità sullo strumento che fa sì che la pupilla sia contratta, che quindi sia in condizioni fotopiche; premo il pulsante, si spegne il placido e la pupilla di Manuela comincerà a dilatarsi per raggiungere il diametro massimo in condizioni scotopiche.
Quando l’operatore ha acquisito quelle manualità che lo rendono autonomo, questa fase di acquisizione è una fase fondamentale perché il clinico o l’operatore, in questo caso, può valutare sia lo stato della cornea, sia l’aspetto qualitativo e patologico, eventualmente; è proprio una fase di analisi, di screening, quindi è una fase che riteniamo fondamentale per uno strumento, cioè avere una fase di acquisizione dove il clinico può valutare la cornea in esame.
Gli esami di diagnostica che l’MS 39 è in grado di fornire sono i seguenti:
- TOPOGRAFIA CORNEALE: studia l’elevazione, la curvatura ed il potere della faccia anteriore e posteriore della cornea ed il suo spessore(pachimetria).
- SCREENING DEL CHERATOCONO: presenta al suo interno dati clinici validati che permettono di valutare l’eventuale rischio di ectasie della superficie corneale.
- ABERROMETRIA CORNEALE: permette un’analisi aberrometrica di entrambe le superfici corneali, anteriore e posteriore, singolarmente o totale, nei diversi diametri pupillari.
- MAPPA EPITELIALE: mette in evidenza la morfologia dell’epitelio, in tal modo, il suo utilizzo risulta utile per valutare le eventuali alterazioni della superficie corneale.
- PUPILLOGRAFIA: è in grado di misurare il diametro pupillare in diverse condizioni di luminosità, scotopiche (buio), mesopiche (luce media), fotopiche (luce piena), ed in modalità dinamica.
- ANALISI AVANZATA DEL FILM LACRIMALE: mediante il disco di Placido consente un’analisi avanzata del film lacrimale e valutare il NI-BUT (Non Invasive Break-Up Time), cioè il tempo di rottura del film lacrimale.
- OCT DEL SEGMENTO ANTERIORE: la tomografia ottica a radiazione coerente, effettua un’analisi ad alta risoluzione della porzione anteriore dell’occhio, in tutte le sue parti: cornea, iride, angolo camerulare, cristallino, mettendo in evidenza le eventuali anomalie.
- ANELLINI INTRASTROMALI: una volta acquisiti i dati pachimetrici e le curvature corneali, tramite un programma apposito, si può simulare e pianificare l’impianto di anellini intrastomali.
- SCREENIG DEL GLAUCOMA: l’OCT del segmento anteriore, congiuntamente alla pachimetria corneale, fornisce la misura degli indici atti a diagnosticare un’eventuale alterazione della pressione oculare interna (IOP) dovuta alla conformazione della camera anteriore.
- BIOMETRIA DEL CRISTALLINO: è in grado di misurare lo spessore del cristallino, la sua distanza dalla cornea, ed il relativo equatore, per rendere più preciso il calcolo delle lenti intraoculari.
- MODULO DEL CALCOLO DELLA IOL: è basato su tecniche di Ray-Tracyng, che sono indipendenti dallo stato della cornea, e quindi non vengono influenzate o modificate nei loro calcoli da eventuali interventi corneali pregressi ( es.chirurgia refrattiva, keratotomie radiali, etc.).Fornisce il calcolo della iol intraoculare sferica e torica.