In aula parla il medico legale Novella D’Agostini incaricato dalla difesa di effettuare una perizia sulle condizioni di salute del giovane circa la sua capacità visiva attuale e sulle conseguenze del gesto della ragazza che a sua volta era rimasta ferita da un pugno sul naso
Altra udienza del processo che vede imputato un 26enne piacentino per lesioni. E’ accusato di aver spaccato il naso alla sua ex ragazza di 23 anni dopo una lite e dopo che lei gli aveva spruzzato negli occhi spray al peperoncino con una “pistola” di libera vendita ma vietata ai minori di 16 anni. L’uomo è difeso dall’avvocato Mauro Pontini, lei si è costituita parte civile con l’avvocato Andrea Cremona. L’udienza si è svolta davanti al giudice Camilla Milani, il pm invece è Monica Bubba.
In aula il 19 aprile ha parlato il medico legale Novella D’Agostini incaricato dalla difesa del giovane di effettuare una perizia sulle condizioni di salute del giovane circa la sua capacità visiva attuale e sulle conseguenze del gesto della ragazza. Secondo la difesa il pugno non fu doloso, ossia il 28enne non vedendo perché accecato dallo spray si sarebbe dimenato e quindi di lì il pugno forse perché lei potrebbe essersi anche avvicinata per aiutarlo, l’accusa sostiene invece il contrario, ossia che l’uomo abbia intenzionalmente colpito l’ex.
D’Agostini ha parlato di conseguenze permanenti che l’assistito di Pontini ha riportato in seguito al “colpo”, un’invalidità dovuta sia all’atto meccanico, ossia della forza con cui è stato colpito al bulbo sia alla sostanza urticante fuoriuscita e contenuta nella pistola: «Parliamo di un danno significativo e anatomico con alterazioni del campo visivo ascrivibili a un’azione meccanica aggravata anche dalla distanza ravvicinata».
Il giovane ha effettuato negli anni (il fatto è avvenuto nel 2016) molte visite mediche terminate con il quadro descritto compiutamente dal medico legale D’Agostini: «L’attuale quadro clinico, ormai stabilizzato, rilevato dagli specialisti intervenuti a carico dell’occhio destro del giovane è ascrivibile ad un danno d’organo sia anatomico che funzionale, sintetizzabile in un rilevante deficit omolaterale del visus (con perdita accertata di 7/10 di acuità visiva) da neurite ottica retro-bulbare, in alterazioni del campo visivo, lesione corneale, nonché alterazioni del campo visivo, lesione corneale, nonché alterazioni della qualità e della quantità del film lacrimale, con chiara compromissione delle visione monoculare destra». E ancora: «Detti esiti, inemendabili, sono inquadrabili in postumi permanenti penalmente rilevanti poiché integrano un indebolimento permanente dell’organo della visione, nonché un periodo di malattia e di incapacità di compiere gli atti quotidiani superiore a 40 giorni».
La pistola è stata sequestrata e si tratta di un oggetto di libera vendita ma vietata ai minori di 16 anni con un raggio d’azione di circa tre metri. Da quanto si legge su siti specializzati “la soluzione all’interno è la versione più concentrata sul mercato, perché non è pressurizzata come uno spray standard”. Nella prossima udienza parlerà un poliziotto della scientifica e comincerà la discussione.
PRIMA UDIENZA – Durante la prima udienza era stata ascoltata la ragazza che ha ammesso il gesto, ossia di aver sparato con una “pistola” al peperoncino al suo ex fidanzato e i poliziotti delle volanti che erano intervenuti all’epoca. Il fatto accadde nel 2016 in città, la ragazza era minorenne. I due si erano lasciati ma si sentivano spesso e quel giorno lui l’era andata a prendere a scuola, poi insieme sarebbero andati nel garage dei genitori del ragazzo per parlare. Ci fu una lite, lei si sarebbe spaventata e gli ha avrebbe sparato con la “pistola” di libera vendita (che fu sequestrata). Il giovane accecato e dolorante la colpì con un pugno e le ruppe il naso e due denti, poi scappò in un bar per sciacquarsi gli occhi nel tentativo di darsi sollievo dal bruciore. Entrambi furono poi medicati in ospedale: lei ricevette 30 giorni di prognosi, lui cinque e partirono le indagini. Il giovane era anche accusato di danneggiamento e violazione di domicilio perché in un’occasione si sarebbe presentato a casa della ragazza sfondando una porta.
Fonte: ilpiacenza.it