Ogni anno in Italia un migliaio di adolescenti affrontano la patologia del cheratocono

Ogni anno, approssimativamente un migliaio di giovani italiani sono costretti a subire un trattamento chirurgico per affrontare il cheratocono, una patologia ereditaria che compromette la solidità strutturale della cornea. La malattia provoca un deterioramento progressivo del tessuto corneale, che si snellisce e si deforma, alterando la qualità della visione. Normalmente, la condizione colpisce entrambi gli occhi, ma con intensità variabile.

Man mano che la malattia avanza, gli occhiali diventano sempre meno efficaci nel correggere la vista, rendendo spesso necessario un intervento chirurgico, specialmente nei casi più gravi.

Il cheratocono è ritenuto una malattia rara, con una prevalenza stimata di 1 caso ogni 1.500 persone. Questo tema è stato oggetto di discussione anche durante l’XI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana dei Medici Oculisti a Roma, in una sessione dedicata alle novità sul trattamento di cross-linking.

Principalmente, ogni anno il cheratocono colpisce gli individui più giovani, con un’età media di insorgenza intorno ai 16 anni, e tende a stabilizzarsi attorno ai 35-40 anni. Questa malattia può avere un impatto significativo sulla qualità della vita durante l’adolescenza.

La terapia più comune implica l’uso di lenti a contatto rigide o occhiali. Tuttavia, nei casi più gravi, il trapianto di cornea potrebbe essere l’unico rimedio efficace. Fortunatamente, esistono trattamenti meno invasivi, come l’implantazione di segmenti intracorneali, che aiutano a stabilizzare la forma della cornea.

Grazie all’introduzione del cross-linking corneale agli inizi del XXI secolo, è ora possibile prevenire un’ulteriore degenerazione della cornea, migliorando così la vita quotidiana e l’istruzione dei giovani colpiti dalla malattia.

L’importanza della diagnosi precoce è fondamentale. Inizialmente, gli esami specifici come la topografia corneale e la tomografia possono identificare la malattia. Un trattamento tempestivo può arrestare l’ulteriore deterioramento della vista, mantenendo una migliore qualità visiva per i giovani.

Le tecniche di cross-linking sono in continua evoluzione per diventare sempre più efficienti. Le procedure attuali sono molto più rapide rispetto al passato, e la ricerca è in corso per standardizzare e migliorare ulteriormente questo trattamento. Ad esempio, ora sono in fase di sviluppo nuovi protocolli sia per la diagnosi precoce che per l’applicazione del cross-linking.