La chirurgia oftalmica si è da pochi anni arricchita di un nuovo strumento di intervento, il laser a femtosecondi.
Da oltre 50 anni il laser a eccimeri, che usa brevissimi impulsi nel campo dell’ultravioletto, viene usato in chirurgia oftalmica: introdotto dal Nobel russo Nikolaj Gennadievič Basov nel 1971, poi migliorato costantemente nel corso degli anni ora ha quasi completamente sostituito l’utilizzo di strumenti meccanici.
Anche la correzione dei difetti visivi, la miopia innanzitutto, si è molto beneficiata dell’utilizzo dei laser. E’ stato un altro russo, Svjatoslav Nikolaevič Fëdorov, che nel 1974 ha iniziato con la cheratomia radiale ad utilizzare il laser per la correzione della miopia.
La novità di questi ultimi anni si chiama però Femtolaser (laser a femtosecondi) un laser infrarosso che con impulsi brevissimi (il femtosecondo dura, si fa per dire, un milionesimo di un miliardesimo di secondo) riesce ad incidere il delicato tessuto oculare con una precisione mai raggiunta prima.
Blue Eye ha presentato ieri, presso la sua sede in Piazza Fontana a Milano, lo stato dell’arte nelle tecniche operatorie oftalmiche basate sul laser a femtosecondi.
Grazie all’utilizzo di hololens abbiamo visto direttamente la simulazione di un’operazione chirurgia della cataratta, con rimozione del cristallino e sostituzione con cristallino artificiale, e abbiamo vissuto il (breve) percorso del paziente, fra analisi preoperatorie con macchine per misurare l’occhio in tutte le sue forme, anestesia locale e poi operazione, questa (per fortuna) dal punto di vista del chirurgo.
Iniettore di cristallino artificiale
iniettore di cristallino artificiale
Col femtolaser anche la rimozione del cristallino è diventata più rapida e sicura, evitando l’uso di strumenti meccanici o di ultrasuoni: infatti il cristallino viene prima tagliato in piccoli pezzi dal laser e quindi aspirato.
Immediatamente dopo questa rimozione un cristallino nuovo, scelto e misurato sulle specifiche esigenze del paziente, viene inserito in sede. Per la correzione dei vari difetti visivi il paziente può scegliere, sempre col consiglio del medico, se utilizzare un cristallino monofocale, che porterà alla correzione completa del difetto visivo preesistente, ma che non permetterà ad esempio di leggere da vicino senza occhiali, od optare per uno dei più moderni multifocali, che permettono, grazie alla tecnica dell’ottica diffrattiva, di avere a fuoco sino a tre distanze differenti.